EROI CHE FANNO GOAL


Non mi stanco mai di rivedere questo video del 2004, dove trash e qualunquismo diventano incanto.
Un'ode al taralluccio remixato e al vino rimasto in cantina per dare spazio ad una Vodka Red Bull, capace comunque di fare i nostri onori all'arte del compromesso.
Un inno all'italianità e alla citazione random, dove c'è spazio per tutti e tutti possono serenamente non riconoscersi.
Tanto ad unirci ci penserà la cassa dritta.

Il video nobilita il tutto facendo di 'Figli di Pitagora' una 'Walk this way' nostrana, con Little Tony pronto a prendere il posto di Steven Tyler e Gabry Ponte quello dei Run DMC. Il regista ci regala momenti importanti, a tratti epici: il fonico del piccolo Antonio che in pochi secondi passa da un godimento puro ad una perplessità titanica, il buon Ciacci  che senza minima incertezza e con massimo compiacimento prende in mano la situazione e, infine, la genesi della complicità tra il rocker di Tivoli ed il dj torinese, anche in questa occasione in versione manga.

Non so voi, ma io avrei fatto carte false per ascoltare Gabry Ponte e Little Tony confrontarsi sul testo.
Un testo non certo privo di misteri.
Chi avrà proposto Dario Fo'?
Chi avrà insistito per fare dei Depeche Mode un finale a sorpresa?
Chi avrà il merito della sottile ironia che fa suonare le radio 'da Scilla a Tanaro'?

E' oggettivamente un testo che regala anche immagini forti.
Chiudete gli occhi ed immaginate una tavolata con Pitagora, Casadei, Machiavelli e Totò.
Non ci riuscite?
Provate allora con Pitagora, Trinità, Michelangelo e Dario Fo'.
Ancora niente?
Avrete comunque una certezza:
Pitagora, o almeno il suo teorema.
Altrimenti aspettate il finale e consolatevi con i Depeche Mode.

Anche se forse il problema non va ricercato nei limiti della vostra immaginazione, ma in una tavola che è vuota.
Descrivere gli italiani senza parlare di cibo è un po' come se girassero 'Fast and Furious 8' in un monolocale, con protagonista Silvio Orlando che gioca a 'Gran Turismo' alla PS4.

Va comunque riconosciuto al duo il merito di aver superato il luogo comune 'pizza, mafia e mandolino'.
Tolta la pizza hanno lasciato spazio al libero arbitrio.
Tolto il mandolino hanno puntato sull'antagonismo tra Casadei ed il rock'n'roll, elevato a minimo comune denominatore della crescita.
Una canzone di formazione insomma, in cui morale cattolica e rock'n'roll si fondono in un magico sillogismo.
La mafia no, quella purtroppo non si poteva togliere, perchè 'l'Italia è in vendita, patria di boss ed atelier'.
Come dire: mafiosi si, ma con eleganza e creatività dalla nostra.

Per il resto spazio ad un neorealismo anni zero, dove ad ogni causa corrisponde chiaramente un effetto.
Le radio suonano?
Le veline ballano.
Sexy shop?
Italia liscio e rock.
Santità?
Santoni e varietà.
Pensioni saltano?
Veline ballano.

Le veline non sono però l'unica risposta rassicurante, perchè su una cosa dovete stare certi: è Gabry Ponte il dj.

Audace anche il tentativo di scrivere una canzone colma di spirito patriottico ed unitario, ma con al suo interno il verso birichino 'schiavi di Roma e dei talk show'.
I nostri non vogliono però rovinarci la festa ed ecco quindi pronta la soluzione: 'Iddio la creò' così.
Insomma non litighiamo che ci sono 'eroi che fanno goal'.
Invece no.
Tutta, o quasi, farina del nostro inno.

Almeno per la seconda forma di dominio mi permetto comunque di consigliare l'uso del telecomando.
Se l'insoddisfazione persiste premere il seguente tasto:
OFF.

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