(DE)GENERAZIONI


Ore 19.
Metro A.
Sono accerchiato da una manciata di mocciosi che dispensa conoscenza in pillole leggerissime.
Capisco ben poco di quello che dicono ed il fatto che non riescano ad accordarsi su teorie scientifiche che ignoro non mi aiuta.
La nebbia comincia a diradarsi e la conversazione si fa più familiare.
Sento che il momento della mia riscossa è vicino.
I mocciosi si fanno arrendevoli e riescono anche a ricreare una sintonia quando finiscono, forse per svagarsi, a parlare di Inglese:
- Che bella una vita senza congiuntivo!
Un'esclamazione che ci riporta in superficie.
Questa la so, penso.
Ho il loro punto debole.
Comincio a rilassarmi anch'io.
Se avrei avuto vent'anni di meno li avrei umiliati.
Decido di risparmiarli.
Mi sento buono.
Ma riesumate il Topexan cazzo.
Andate piccini.
Devo scendere.

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