LA PERGAMENA



Ci sono voluti esattamente dieci anni perché mi perdonassi per essermi laureato in Filosofia e alzassi il culo per andare a prendere la pergamena della laurea, conseguita il 20 luglio del 2006, ma oggi il miracolo è avvenuto. Con l’esperienza convertita in kg e una barba sempre più bianca, questa mattina mi sono fatto di Polase, ho ricaricato l'ego e mi sono precipitato senza paracadute alla Segreteria Studenti di Roma Tre

Sono arrivato quaranta minuti prima dell’apertura, tradendo in buona parte la mia ansia, ma la fila era già ben consolidata e pronta all'assalto dell'edificio. Giunto all'accoglienza, ho scoperto con piacere che per i veterani del mio calibro era stata istituita una lettera con coda apposita, per l'occasione composta soltanto da me. Ciò non mi ha comunque impedito di fare polemica e litigare con i distributori umani di numeri, ma questa è un’altra storia.

Ognuno ha i suoi tempi, mi ripeto, ed io ho sempre riflettuto molto prima di prendere un’iniziativa. Questa volta però, temo che la situazione mi sia sfuggita di mano, privandomi anche dell’opportunità di fare della laurea un prezioso strumento per l’igiene rettale. Ricordo soltanto che pochi giorni dopo la discussione della tesi mi recai dalla relatrice con tutto l’entusiasmo di un 110 e lode, ma la bella Germana, nonostante la disponibilità a sostenermi, mi fece capire che lei non contava molto e che i dottorati di ricerca erano praticamente già assegnati. Con l’invito a pensarci ancora un po’, mi strinse la mano e si congedò con un consiglio confidenziale dal sapore kantiano: si tenga stretto il lavoro al bar.

Da quell'incontro il rifiuto per il mio percorso universitario è stato tutto in discesa, una vera passeggiata. Ho collezionato 1454 “Abbiamo un filosofo!”, corredati per 1234 volte dal sottotitolo “Bravo coglione! Adesso vai pure a lavare i piatti a Londra…”, 1204 affettuosi ed imbarazzati “…certo la filosofia ti apre la mente!”, 1002 “…e che fai insegni?” mezzi schifati, 936 “…ma che ci fa uno con filosofia?”, 622 cambi di argomento senza commento, 547 “…ma esattamente un filosofo di cosa si occupa?”, 345 “…che cos'è la filosofia?”, 226 “…oddio che bello, amo la filosofia…di lavoro invece di cosa ti occupi?” e 145 sguardi sprezzanti di uomini dalla coda di paglia, laureati con lode all'università della vita. 

Mi fermo perché si sta esaurendo l'influsso positivo dell'autoironia.

Rifiuto, omissione e negazione: la deriva esistenziale è stata presto implacabile. Mi sono salvato dallo scusarmi con la gente soltanto seguendo percorsi di recupero per laureati in filosofia anonimiCon gli anni ho però imparato a convivere con quest'evento tragicomico e ad andarne comunque fiero, fino al punto di decidere di celebrarne il decennale andando a prendere la pergamena. 

Tutto andava per il meglio, ma quando sono arrivato a casa mi sono accorto che sull'attestato il luogo di nascita era sbagliato. Così sono tornato in Segretaria e ho scoperto con letizia e beatitudine che l’iter per la correzione e la ristampa della pergamena sarà molto lungo, un tempo la cui determinazione è stata affidata ai posteri da un operatore esperto di relatività.

Tutto da rifare.
Ci aggiorniamo nel 2026.

Dott. Tommaso Guicciardini


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