HA CAMBIATO FORMA





Ricordo ancora quando, raccontandole le mie prime storie d'amore e invitandola a fare lo stesso, mia nonna utilizzava spesso una frase che trovavo agghiacciante: "prima dovete volervi bene, poi l'amore arriva...".
Quello spirito di sacrificio che invadeva anche la sfera dei sentimenti era per me quasi incomprensibile e quell'unione tra 'dovere' e 'volersi bene' al limite dell'ossimoro.
Oggi che i sentimenti sono sempre più ostentati e resi pubblici quella frase sembra ancora più distante, ma ho imparato a coglierne maggiormente il senso.
Oggi che si fatica a distinguere tra 'amore' e 'passione', indicando la prima come qualcosa di destinato a spegnersi in assenza della seconda e la seconda come qualcosa di irrinunciabile, quella frase mi risulta sempre meno agghiacciante.
Queste enormi individualità che indossiamo, sempre meno disposte al compromesso, alle rinunce o all'attesa dell'altro stanno rendendo l'amore qualcosa di superficiale, nel senso letterale del termine e tenendo conto della soggettività che un termine del genere merita.
Le persone si idealizzano senza conoscersi, riempendosi di belle parole per poi risputarsi quando, volenti o nolenti, iniziano a conoscersi. Molti sembra quasi che scopando con gli altri scopino con se stessi oppure che, abituati a mentire, riescano a vivere con una serenità invidiabile vite in cui in fondo non credono.
Non ho grandi risposte, non ho una morale, ma vorrei dire a mia nonna che in parte oggi capisco cosa intendeva, anche se forse per lei aveva un senso diverso.
Ho provato grandi passioni alla cui fine sembrava impossibile sopravvivere, ho perso la testa per persone con cui ho in comune solo il pianeta terra o con cui oggi mi annoierei anche a prenderci un caffè. Ora che sto vivendo qualcosa che ritengo molto diverso credo di comprendere maggiormente la differenza tra amore e passione, tra noi ed io più tu, tra amare una persona che si conosce e amare l'idea di quella persona o peggio ancora l'idea di non essere soli.
La quiete dopo la tempesta arriva, arriva quasi per tutti, con ritorni di mareggiate e giornate stanche, ma se c'è amore, o almeno quello che intendo io per amore, la complicità si amplifica, le imperfezioni vanno a fare parte del tutto, proteggersi e sostenersi diventa istintivo e si può ridere dei propri limiti e continuare a sognare, con qualche noi in più e qualche io in meno, che non farebbe male neanche a livello sociale e politico.
Forse tra dieci anni non dirò lo stesso, ma per adesso sono felice così.
Quindi nonna questa volta è andata come dicevi tu, prima abbiamo imparato a volerci bene e poi è arrivato l'amore, o come preferisco pensare, ha cambiato forma.




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